Sono all’ordine del giorno, ormai, gli attacchi informatici da parte di cybercriminali.
Saranno complici la pandemia e la sempre crescente simbiosi tra uomo e tecnologia, ma l’attività di questi cybercriminali nei confronti del nostro sistema informatico è sempre più frequente.

 

L’attacco alla SIAE

L’ultimo importante attacco hacker in Italia si è registrato il 18 ottobre 2021 e ha avuto come bersaglio la SIAE (Società Italiana Autori ed Editori), la società che gestisce i diritti di artisti del mondo dello spettacolo e della cultura, da quelli discografici a quelli televisivi ed editoriali.
Il bottino dei malintenzionati è composto da circa 60 gigabyte di dati sensibili.

Dalle prime valutazioni sembra trattarsi di un ransomware da parte del Team Everest, un tipo di malware che limita l’accesso al dispositivo o che cifra i file dell’utente che infetta. Richiede un riscatto da pagare per rimuovere la limitazione o per impedire di pubblicare i dati decifrati.

Gli hacker della vicenda in questione hanno già pubblicato sul Dark Web una piccola parte dei dati sottratti per dimostrare l’autenticità dell’hackeraggio e hanno richiesto un ricatto di 3 milioni di euro in Bitcoin per impedire la pubblicazione del materiale rimanente.

La SIAE sembra non essere intenzionata a pagare il riscatto, “Non possiamo cedere al ricatto di persone criminali, abbiamo già provveduto a fare la denuncia alla polizia postale e al garante della privacy come da prassi, monitoreremo costantemente l’andamento della situazione” comunica Gaetano Blandini, il direttore generale.

Tra i dati rubati e pubblicati risultano i documenti di identità, contratti tra artisti e società, riconoscimenti di opere, IBAN: un vero e proprio dramma per le vittime di questa vicenda.

Ma questo, come anticipato, è solo l’ultimo di una lunga serie. Il 19 agosto è stata l’Agenzia regionale di sanità della Toscana ad essere sotto attacco, il 31 luglio il sistema informativo della regione Lazio, il 6 ottobre la piattaforma Twich e molti altri…

L’unica soluzione a questi fenomeni è prendere delle solide misure di precauzione, perché gli attacchi da parte di cybercriminali non finiranno di certo qui.

Non aspettare che un hacker “bussi alla tua porta”…potrebbe essere l’inizio della fine per la tua attività. Corri ai ripari con le nostre soluzioni di sicurezza.

 

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