Nella giornata di ieri io, Sara del reparto marketing, e il mio collega Alberto, del comparto tecnico, abbiamo avuto l’opportunità di partecipare per la prima volta all’evento Campus Value Experience presso l’Hotel Enterprise a Milano. L’evento, organizzato dal gruppo Esprinet e in particolare dalle società V-Valley, Mosaico ed EDSlan, si è sviluppato come un tour de force di incontri di formazione condotto dai principali players del mercato ICT. Ventiquattro sessioni formative in parallelo su più meeting room ci hanno quindi accompagnato nel corso dell’intera giornata: il tutto strutturato secondo una logica ben precisa che ci ha permesso di concentrarci su specifici argomenti. Si è parlato di security, GDPR, virtualization, smart working, open source, cloud computing, networking, enterprise software: le presentazioni, della durata media di trenta minuti, sono state curate dai vari partner dell’evento. Alcuni di essi erano per noi nomi già noti in quanto ci configuriamo come rivenditori dei loro prodotti e servizi, è il caso per esempio di Kaspersky Lab, VMware, Veeam, Trend Micro, Acronis, ecc. Non è ovviamente mancata la curiosità di conoscere anche gli altri interlocutori presenti e i loro prodotti e servizi sviluppati in funzione delle esigenze odierne.

Personalmente ho dedicato gran parte della mia formazione di ieri alla questione del GDPR e a come la ricerca della sicurezza per i dati di un’azienda sia un tema direttamente collegato alla nuova normativa. Viene da sé che il GDPR diventa un’opportunità -oltre che un obbligo da assolvere- per le aziende che intendono investire in protezione: è proprio il caso di dire che prenderanno due piccioni con una fava! Dei prodotti e servizi presentati nei vari speech non è tuttavia ancora trapelata la “formula della Coca-Cola”: nonostante la nuova regulation sia già in vigore se non a livello sanzionatorio, l’impressione è che le imprese si stiano ancora guardando attorno, studiando le mosse le une delle altre.

Alberto si è invece dedicato agli aspetti più tecnici trattati dai marchi a noi già noti ma anche da altre imprese attive nel campo della cyber security, dell’open source e della virtualization. Le varie soluzioni proposte -alcune delle quali già integrate le une con le altre- si differenziano per piccole caratteristiche, ma nel complesso puntano tutte nella medesima direzione: il futuro è cloud, nonostante vi siano ancora molte remore da parte delle aziende nell’optare per questa soluzione.

Sara Avanzi