Whistleblowing” è una regolamentazione comunitaria, recentemente introdotta nell’ordinamento giuridico italiano, istituita per tutelare le persone che desiderino riferire attività illecite di cui siano venute a conoscenza in azienda (o in un ente pubblico), consentendo loro di farlo in modo del tutto anonimo senza paura di subire conseguenze o ritorsioni.

 

I tempi per mettersi in regola

Per le aziende con più di 250 dipendenti, il termine ultimo di adeguamento alla normativa è stato il 15 luglio 2023. Tuttavia, per i soggetti del settore privato che hanno impiegato, nell’ultimo anno, una media di lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, fino a 249, l’obbligo di istituzione del canale di segnalazione interna decorre dal 17 dicembre 2023.

 

I rischi associati alla mancata applicazione della normativa

La mancata applicazione del whistleblowing può avere conseguenze gravi per le aziende. Senza un sistema di segnalazione efficace, le attività illegali o non etiche possono proliferare all’interno dell’organizzazione, compromettendo la reputazione, la fiducia dei clienti e l’integrità stessa dell’azienda. Inoltre, i dipendenti potrebbero sentirsi insicuri o impotenti nel denunciare comportamenti scorretti, il che può danneggiare la cultura aziendale e la moralità dei lavoratori.

Le aziende non in regola con la normativa rischiano sanzioni amministrative fino a 50.000 Euro!