coronavirus e smart working: l'esperienza di giorgia

Il ricorso massiccio allo smart working per far fronte all’emergenza coronavirus può rivelarsi una grande opportunità per il mercato del lavoro. Numerosi sono i benefici che aziende e lavoratori possono scoprire attraverso questa forma di svolgimento della prestazione lavorativa che mette al centro del rapporto tra le parti la fiducia.

Prima dell’emergenza coronavirus a lavorare da casa in Italia erano in 570 mila, dunque solo il  2% dei dipendenti, contro il 20,2% del Regno Unito, il 16,6% della Francia e l’8,6% della Germania. Il Ministero del lavoro ci informa, però, che dopo l’esplosione della pandemia, in sole due settimane, 554.754 lavoratori hanno cominciato a lavorare da casa. Una cifra destinata a salire di giorno in giorno, tant’è che le più illustri compagnie telefoniche segnalano che il traffico dati sulle linee fisse è aumentato in media del 20% con picchi del 50%.

A conti fatti, si tratta del più grande esperimento di lavoro a distanza mai attuato nel nostro paese!

 

Lavoro agile o telelavoro

L’attuale normativa in materia di smart working (Legge nr. 81 del 22 maggio 2017 – detta anche Legge sul Lavoro Agile) ne prevede e regolamenta due possibilità: il cosiddetto “lavoro agile” oppure il telelavoro. Nel primo caso il lavoratore può scegliere giorni in cui non si reca in ufficio, lavorando dove vuole con l’obiettivo di produrre un certo risultato in un determinato arco di tempo. Il telelavoro, invece, è una scelta che si fa all’origine: in questo caso il lavoratore agisce sempre da casa e deve essere connesso durante tutto l’orario d’ufficio. Il datore di lavoro fornisce la dotazione hardware e, i più scrupolosi, effettuano una serie di verifiche sui requisiti dell’abitazione.

 

Lo smart working in IT solution

Anche il team di IT solution ha ritenuto opportuno, ancor prima del DPCM datato 9 marzo 2020, applicare delle restrizioni per tutelare colleghi e clienti.
Abbiamo scelto di agire in maniera responsabile sfruttando una buona connettività e tecnologie all’avanguardia che ci permettono di rimanere operativi e continuare a prestare i nostri servizi di assistenza e supporto in campo ICT.

Grazie alle tecnologie utilizzate quotidianamente anche il nostro centralino telefonico è in funzione. Il cliente che cerca di mettersi in contatto con i nostri uffici, riceverà risposta esattamente come se noi ci trovassimo lì. Le ragazze del customer service sono collegate da remoto e sono a disposizione per ogni richiesta. Allo stesso modo, anche i tecnici sono al lavoro da remoto, tant’è che proprio in questo momento è possibile apprezzarne ancor più il lavoro e l’efficacia.

 

La parola a Giorgia del customer service

Personalmente lavoro con il team di IT solution da alcuni mesi. Questa nuova esperienza lavorativa mi sta permettendo di conoscere a fondo il mondo informatico, di cui la maggior parte di noi (me compresa) ha una conoscenza superficiale. Mai avrei immaginato di dover far fronte all’emergenza e di dovermi trovare a gestire il lavoro da casa.

Non nascondo che inizialmente lo Smart Working destabilizza, ancor più se (come nel caso di questa emergenza) ci è stato imposto, ma dopo una settimana di lavoro da casa non posso che evidenziarne gli aspetti positivi e produttivi. Come prima cosa risparmio il tempo del viaggio tra casa e ufficio, lo stress di spostamenti poco confortevoli o nel traffico, posso gestire meglio il mio tempo lavorando senza vincoli orari rigidi e con maggiore possibilità di gestire in modo flessibile gli spazi per la vita privata. Il fatto di lavorare in casa propria consente inoltre di poter organizzare liberamente la propria postazione e di lavorare in un ambiente familiare e costruito a propria misura. Ovviamente bisogna essere in grado di mantenere separati gli spazi e gli ambiti della giornata da dedicare al lavoro da quelli per la famiglia, evitare continue distrazioni e interruzioni mentre si lavora e nello stesso tempo evitare di essere assorbiti da preoccupazioni professionali anche nel tempo in cui ci si dovrebbe concentrare sulla famiglia.

Trovando il giusto equilibrio la qualità della vita migliora sensibilmente e con essa anche la produttività e la soddisfazione lavorativa.

Inutile negare che tutto questo stia in qualche modo rivoluzionando le nostre vite e a lungo raggio potrebbe avere ulteriori punti di svolta positivi.
La svolta “smart” potrebbe rappresentare un’ottima opportunità di crescita per i lavoratori e per le aziende. Di fatto, lo smart worker, oltre a non destare problematiche dal punto di vista spazio-temporale, lavorerebbe in una condizione di equilibrio vita-lavoro ben migliore, con il vantaggio per le aziende di una netta riduzione dei costi. L’aggiornata conoscenza dei mezzi a disposizione e la maggiore autonomia di lavoro potrebbe portare a una ritrovata dinamicità di produzione, come anche a un’ottimizzazione di tempi e di collaborazione con il team.

 

Giorgia Previati
Customer service IT solution