La rivoluzione della connettività 5G

Al giorno d’oggi si sente molto parlare di 5G e dei cambiamenti radicali che porterà alla connettività. Il 5G, infatti, ha prospettive di altissimo livello in quanto promette di connettere tutto e di offrire un’altissima ampiezza di banda oltre a garantire un servizio a bassa latenza rispetto agli standard precedenti.

 

L’evoluzione della connettività

5G sta per “quinta generazione“, evoluzione di una nomenclatura che aveva in precedenza etichettato le generazioni antecedenti della connettività 2G, 3G e 4G.

  • 2G – Incentrata principalmente sui servizi vocali, laddove i dispositivi mobile connessi erano ancora definiti “telefonini”: erano gli anni ’90.
  • 3G – È quella dei primi smartphone e della prima navigazione in mobilità, senza particolari esigenze di traffico poiché i dispositivi consentivano soltanto piccoli scambi e non richiedevano particolari velocità.
  • 4G – È quella odierna, messa sotto stress dagli streaming audio e video, dalla navigazione, dalle app e da una crescente necessità di banda per qualsiasi operazione.
  • 5G – Come è facile dedurre, sarà la generazione dell’ “always on”, dell’esaltazione del cloud, dell’abbattimento di vecchie barriere.

 

Le promesse del 5G

Come è lecito attendersi, l’applicazione del 5G farà la differenza in diversi contesti. Negli ambienti densamente popolati (centri commerciali, stadi, ecc.), dove oggi il segnale e gli apparati sono facilmente affossati da centinaia di utenti connessi contemporaneamente, con il 5G il problema sarà superato grazie alla più efficiente gestione della banda e delle connessioni, con la garanzia di almeno 20 Gbps in downstream e 10 Gbps in upstream. Nell’Internet of Things (Internet delle cose) il 5G permetterà di connettere molteplici device senza alcun problema. Senza contare che la bassa latenza permetterà alle comunicazioni di essere istantanee anche tra punti lontani, abbattendo quindi la distanza geografica. In concreto? Ribadiamo che si tratta di una vera e propria rivoluzione, pensiamo per esempio a sale operatorie a distanza, automobili controllabili da remoto o ancora la possibilità di gestire in maniera molto più efficiente le calamità naturali sia in fase preventiva, sia nelle fasi post-disastro.

 

La sperimentazione del 5G tra entusiasmo e timori per la salute

Il 2019 è l’anno di lancio del 5G e secondo alcune stime dal 2020 questa tecnologia sarà disponibile a tutti.
Ci sono già alcuni paesi in Europa che stanno testando il 5G nelle loro città: Svizzera (1° paese nel mondo per numero di reti 5G), Inghilterra, Spagna, Italia, Polonia, Romania, Estonia e Finlandia.
In Italia il 5G è in fase di sperimentazione in 120 comuni: nelle città di Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli fornito da Vodafone, a Bari e Matera è fornito da TIM e a Torino sia per conto di TIM che per conto di Vodafone.

Nonostante la fase di test coinvolga diverse città italiane, l’arrivo del 5G nel nostro paese sarà in realtà piuttosto lento: ci vorranno diversi anni prima che il 5G sostituisca l’attuale LTE in termini di copertura ma anche di diffusione dei prodotti atti a sfruttare la nuova rete. È lecito chiedersi se tale processo sarà ancor più lento di fronte alle numerose obiezioni mosse in termini di salute, viste le numerose preoccupazioni relative all’esposizione ai campi elettromagnetici: questione delicata che vede l’intreccio di numerose leggi nazionali, decreti e regolamenti europei.

 

Filippo Grisotto
Tirocinante corso post diploma ITS LAST