Che sia l’inizio di un’effettiva era di controlli serrati circa l’applicazione delle norme sulla privacy non ve lo sappiamo dire, ma a quasi due mesi dal fatidico 25 maggio 2018 (giorno in cui le aziende che gestiscono i dati personali dei loro clienti dovranno dimostrarsi in linea con quanto previsto dal GDPR) la sanzione emessa dal Garante della privacy nei confronti dell’associazione Rousseau ci fa pensare che forse forse qualcosa si sta muovendo… Le nostre sono pur sempre delle supposizioni in quanto, come molti altri operatori del settore ICT, da mesi ci siamo imbattuti nella nuova normativa per cercare di capirla e fornire servizi efficaci e rispettosi del regolamento stesso.

Tornando alla vicenda, a entrare nel mirino delle indagini del Garante della privacy è il Movimento 5 stelle, tramite la citata associazione Rousseau, responsabile del trattamento dati del sito del partito pentastellato. La multa, dell’importo di 32mila euro, è il frutto di un’istruttoria aperta nell’agosto scorso, quando il blog del M5s aveva subito alcuni attacchi hacker. L’associazione aveva denunciato l’accaduto alla polizia postale e il Garante ha colto l’occasione per disporre accertamenti sul trattamento dei dati delle persone che accedono al blog. Il 21 dicembre scorso è stato emanato il primo provvedimento col quale si segnalava la mancata designazione delle società Wind Tre Spa e Itnet Srl quali responsabili del trattamento dei dati personali degli utenti dei diversi siti riferibili al M5s e tale mancanza costituiva illiceità del trattamento stesso in ragione della comunicazione dei dati a soggetti terzi, in mancanza del consenso degli interessati. Da tale presunta violazione è nato sul web un dibattito circa la responsabilità delle parti interessate: chi gestisce i servizi di housing -Aruba o Wind in questo caso- non accede ai dati personali delle singole piattaforme che ospita.

Attualmente i legali dell’associazione Rousseau stanno valutando se impugnare il provvedimento e fare ricorso in virtù di una poca chiarezza risultante dalle varie normative sulla privacy: in sede di iscrizione a un blog non risulta quasi mai indicato il gestore dei servizi di housing.