Si celebra nella giornata odierna il Safer Internet Day ossia la Giornata internazionale della navigazione sicura. Una tematica importante che, col passare degli anni, interessa sempre più da vicino i giovani e giovanissimi che si cimentano nell’utilizzo di dispositivi connessi in rete. A livello internazionale, in particolare in un centinaio di paesi, si celebra questa giornata con eventi prettamente dedicati all’informazione: un dispositivo che naviga in Internet è indubbiamente un qualcosa di estremamente potente se si pensa alle numerose risorse e funzionalità che tramite la connessione offre ai propri utenti. Ma tale potenza va di pari passo con la pericolosità essendo la rete piena di insidie, di tutti i tipi e potenzialmente dannose per gli utenti di tutte le età.
Quest’anno il Safer Internet Day si contraddistingue per lo slogan “Crea, connetti e condividi il rispetto: un’internet migliore comincia con te” e tramite le sue iniziative si propone di porre l’accento su tutte le forme di odio e violenza che circolano attraverso il web. Un ragazzo su tre sa che il web è ricco di contenuti che inneggiano alla violenza: purtroppo tale consapevolezza è la conseguenza di essere stato vittima o spettatore di inappropriati contenuti e comportamenti. I messaggi d’odio, i cosiddetti hate speech, sono stati riconosciuti da un terzo dei giovani, metà dei quali tuttavia non ha mai preso posizione e non ha fatto nulla per difendere le vittime o comunque denunciare l’accaduto. Si tratta di “risposte passive”: si ignora il problema sperando che si risolva da solo. Nel caso delle vittime, in un quarto dei casi non parlano con nessuno delle esperienze che li hanno turbati o fatti sentire a disagio e una percentuale minuscola (il 2%) ha segnalato contenuti o contatti inappropriati ai gestori delle piattaforme ove ne sono venuti in contatto [fonte, ricerca “EU Kids Online per MIUR e Parole O_Stili”].
Non si tratta esclusivamente di parole d’odio, altri fenomeni come il bullismo sono approdati in rete: si parla allora di cyberbullismo e viene subito da pensare che, dato il carattere personale dei dispositivi connessi, questi fenomeni abbiano la strada spianata. Ne scaturisce l’ovvia esigenza di informare non solo i giovani ma anche gli adulti, soprattutto i genitori che dovrebbero vigilare sul corretto utilizzo del web.
Probabilmente le parole d’odio e il bullismo in rete sono i fenomeni attualmente più chiacchierati, esistono tuttavia numerose altre insidie del web che si manifestano sotto forme diverse e vengono identificate con specifici termini. Generazioni Connesse -progetto a cui è affidata l’organizzazione del Safer Internet Day in Italia e gestito da un consorzio di enti e che comprende il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, la Cooperativa E.D.I., l’Università La Sapienza di Roma, l’Università degli Studi di Firenze, il sito web Skuola.net e il Movimento Difesa del Cittadino- si pone nei confronti dei genitori, dei ragazzi, dei bambini, delle scuole e dei docenti con numerosi strumenti affinché la consapevolezza di tale insidie sia via via maggiore. Saperle riconoscere è di sicuro un buon punto di partenza per denunciarle: a tal proposito risulta piuttosto utile il “Vademecum” che pone il lettore in primis di fronte alle caratteristiche delle citate insidie e, successivamente, riporta un elenco dettagliato suddiviso per regioni delle organizzazioni cui rivolgersi quando si rilevano tali fenomeni. Per chi non avesse l’occasione di partecipare agli eventi organizzati in questa particolare giornata, ricordiamo che un Internet più sicuro possiamo ricercarlo tutti i giorni, pertanto non perdete l’occasione di informarvi e conoscere la potenza di questo strumento 😉.
Sara Avanzi