Dopo Skylake è giunto il momento di Kaby Lake e Coffee Lake: tutti i processori Core di sesta, settima e ottava generazione ora possono disporre del nuovo microcodice Intel per riparare il bug Spectre. In particolare, il microcodice si riferisce alla seconda variante di Spectre: ricordiamo a tal proposito che gli attacchi di Spectre variante 2 funzionano persuadendo il branch predictor del processore a fare una previsione errata specifica su quale codice verrà eseguito. Questa cattiva previsione può essere utilizzata per dedurre il valore dei dati memorizzati nella memoria fornendo così a utenti malintenzionati le informazioni che non dovrebbero avere. L’aggiornamento ha lo scopo di fornire ai sistemi operativi un maggiore controllo sul predictor, consentendo di impedire a un processo di influenzare le previsioni fatte in un altro processo.
All’inizio di questo mese è stato rilasciato un nuovo microcodice per i processori Skylake tradizionali; l’ultimo microcodice copre entrambe le varianti Skylake, come Skylake X (utilizzato nei nuovi processori Core X e Xeon-W), Skylake D (utilizzato negli ultimi chip Xeon D) e Skylake SP (utilizzato in Xeon Scalable Processor), e chip mainstream post-Skylake, definiti di 7° e 8° generazione Core, con nome in codice Kaby Lake e Coffee Lake.
Quanto ai processori meno recenti che utilizzano i core Broadwell e Haswell, questi non dispongono ancora di un aggiustamento del microcodice. Secondo le dichiarazioni di Intel, le prossime correzioni rilasciate riguarderanno proprio questi processori oltre a Sandy Bridge e Ivy Bridge (attualmente in fase di test). Per altri vecchi chip, sempre secondo quanto dichiarato da Intel, è cominciata la fase “pre-beta”, ossia Intel sta eseguendo la convalida interna della correzione prima del test esterno di fase “beta”.
In generale, gli utenti di PC dovranno attendere che il loro fornitore di sistemi o schede madri fornisca un firmware aggiornato.
Notizia in aggiornamento.
Sara Avanzi