Avevamo da poco accolto con un sorriso l’azzeramento dei costi di roaming, ma c’è già chi il sorriso vuol farcelo passare. A quanto pare infatti -come rivelato ieri dal Sole 24 Ore– a molti operatori telefonici la novità non va giù.

Certo, il Regolamento Europeo che ha istituito l’abbattimento del roaming ha consentito alle compagnie telefoniche di limitare -entro una soglia stabilita relazionando tariffa all’ingrosso, megabyte e tariffa consumer- il consumo di dati utilizzabili fuori dal territorio nazionale, ma sembra proprio che qualcuno abbia provato a calcare la mano. L’Agcom però se n’è accorta, e pare sia in procinto di prendere provvedimenti.

Veniamo ora ai principali operatori pescati a dare il “cattivo esempio”. Partiamo da TIM, di cui finiscono nel mirino le offerte “Tim Special Medium” e “Supergiga & Music”. Quest’ultima, dopo attenta analisi, se l’è cavata malgrado possa apparire “taccagna”: infatti l’opzione per scaricare musica senza spendere giga (“zero rating”) è circoscritta esclusivamente all’ambito nazionale, e dei 10 GB compresi nell’offerta appena quattro sono godibili all’estero. “Tim Special Medium”, invece -che concede in roaming solo 2 dei 4 GB compresi nella promozione- ha palesemente sforato. Situazione in ombra anche riguardo a “TIM Internet 50 GB” che, da quanto appare sul sito dell’Agcom, sembra sia valida solo in Italia.

Passiamo ora a Vodafone, che sebbene abbia dichiarato d’essersi impegnata a indicare, sotto ogni offerta, la quantità di GB disponibili in roaming, sul sito scrive: “potrai usufruire delle componenti gratuite che includono traffico dati e delle opzioni che includono traffico dati illimitato solo sul territorio nazionale”. Ciò significa, a esempio, che per alcune offerte Vodafone “Red” la compagnia telefonica si riserverà di limitare all’Italia l’utilizzo del GB in più “regalato” a chi, nel contratto sottoscritto con l’operatore, avesse deciso d’abbinare uno smartphone.

Inoltre, benché Vodafone sia stato l’unico operatore a inserire nel proprio sito uno strumento di calcolo utile a quantificare i GB impiegabili in roaming secondo le varie tariffe, sembra che i risultati di tale strumento siano leggermente diversi da quelli calcolabili seguendo la formula della Commissione europea.

Wind 3, invece, pare essersi adeguata alle nuove normative, così come Poste Mobile: l’unico tra gli operatori virtuali ad averlo fatto. Al contrario CoopVoce, Lycamobile e Kena Mobile, seguitano ad applicare costi extra.

Fastweb, dal canto suo, è riuscito ad ottenere una deroga di 12 mesi durante i quali renderà disponibile per il roaming un solo GB di dati. Tiscali ha presentato la stessa richiesta, ma non ha ancora ottenuto risposta.

In conclusione, l’abbattimento dei costi di roaming crea disagio sicuramente maggiore agli operatori virtuali che, costretti ad acquistare traffico dalle reti ospitanti, non sono sempre in grado di bilanciare i costi dei clienti che vanno all’estero (e navigano gratis) con le entrate.

Nonostante ciò, si spera, ogni operatore troverà a breve il modo di adattarsi alle Normative Europee.

Marcello Argenti