Che grande invenzione i computer! Hanno rivoluzionato il modo di lavorare sotto tantissimi punti di vista e continuano a farlo giorno dopo giorno rendendo la vita dei propri utilizzatori più facile o meglio, snella. Cambiamenti che a volte spaventano ma ai quali è inevitabile e al contempo piuttosto semplice adeguarsi.
Uno degli aspetti che ha subìto questa evoluzione è senza ombra di dubbio la memorizzazione/archiviazione dei dati e la loro reperibilità. Anche in questo caso si è cercato di rispondere a delle esigenze sempre più “sottili” arrivando oggigiorno alla virtualizzazione in toto di tali supporti. Questa storia comincia proprio con la nascita del computer come memoria di dati informatici sia internamente (memoria centrale), sia esternamente ossia per mezzo di dispositivi elettromeccanici collegati al computer stesso. Carta e nastri magnetici sono senza dubbio gli antenati delle moderne e più preformanti memorie di massa siano esse interne al PC, come gli hard disk, o supporti rimovibili come dischi floppy, CD, DVD, memorie flash di ogni tipo ed altro ancora.
La storia dei supporti rimovibili è collegata alla necessità di avere dispositivi di memoria capaci di archiviare un volume di dati sempre maggiore nel minor tempo possibile. Una grande rivoluzione è stata rappresentata dall’avvento delle memorie flash e in particolare delle pen drive USB, date le loro piccole dimensioni, la velocità di archiviazione e la semplicità di utilizzo. Una “manna dal cielo” per chi vuole portare sempre con sé i propri dati. Eppure, con questi dispositivi non si è ancora risposto a tutte le esigenze dell’“archiviazione perfetta” in quanto, oltre alla possibilità di dimenticare o perdere il dispositivo stesso, può anche capitare di trovarsi con più copie di uno stesso file e non sapere qual è il più recente al quale si erano apportate le ultime modifiche.
A questa incertezza facciamo fronte con l’ausilio di Internet, al quale oggigiorno possiamo accedere praticamente da ovunque grazie ai computer portatili, i tablet e gli smartphone. Nello specifico si è arrivati alla totale virtualizzazione dei dati da memorizzare senza limiti di spazio tramite il cloud, ossia uno spazio di archiviazione personale al quale si può accedere in qualsiasi momento e in ogni luogo proprio sfruttando la connessione Internet. Tutti i nostri file possono quindi essere sincronizzati in un unico posto: i file possono essere modificati, cancellati, aggiornati e, tramite la costante sincronizzazione, le modifiche non verranno perse.
Una marcia in più che contraddistingue il cloud dai dispositivi di archiviazione che lo hanno preceduto è rappresentata dalla possibilità di fare delle importantissime copie di backup e di condividere i file con chi si vuole abbattendo i limiti dettati dalla distanza e dal tempo. Quello del cloud è quindi un meccanismo molto simile alla posta elettronica con l’unica differenza che non è prevista l’operazione di invio/ricezione. Addirittura, per chi possiede un account di posta elettronica con Google o Microsoft, il proprio cloud storage personale è già a disposizione – senza dimenticare che tale servizio è offerto anche da altri provider quali i conosciutissimi Dropbox, ICloud e tanti altri.