PA digitale 2026 è il sito del Dipartimento per la trasformazione digitale che permette alla PA (pubblica amministrazione) di accedere ai fondi di Italia digitale 2026. Il sito è il punto unico di accesso per avere informazioni sugli avvisi dedicati alla digitalizzazione della PA, fare richiesta di accesso ai fondi e rendicontare l’avanzamento dei progetti. Inoltre è possibile richiedere assistenza diretta e avere tutte le info sulle azioni di accompagnamento previste dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Prosegue, dunque, il percorso promosso dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell’istruzione e del merito per favorire la digitalizzazione delle PA locali e delle Scuole italiane, con l’ambizioso obiettivo di raggiungere l’interezza della platea beneficiaria.

 

Italia digitale 2026 e il PNRR

Italia digitale 2026 è il piano strategico per la transizione digitale e la connettività promosso dal Dipartimento per la trasformazione digitale. Il Piano, che raccoglie il 27% delle risorse di Italia domani, si sviluppa su due assi. Il primo asse (6,71 miliardi) riguarda le infrastrutture digitali e la connettività a banda ultra larga. Il secondo (6,74 miliardi) riguarda tutti quegli interventi volti a trasformare la Pubblica Amministrazione (PA) in chiave digitale. I due assi sono necessari per garantire che tutti i cittadini abbiano accesso a connessioni veloci per vivere appieno le opportunità che una vita digitale può e deve offrire e per migliorare il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione rendendo quest’ultima un alleato nella vita digitale dei cittadini.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro, costituito per circa la metà da sovvenzioni, concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica. La principale componente del programma NGEU è il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (Recovery and Resilience Facility, RRF), che ha una durata di sei anni, dal 2021 al 2026.
Italia Domani, il Piano di Ripresa e Resilienza presentato dall’Italia, prevede investimenti e un coerente pacchetto di riforme, a cui sono allocate risorse per 191,5 miliardi di euro finanziate attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e per 30,6 miliardi attraverso il Fondo complementare istituito con il Decreto Legge n.59 del 6 maggio 2021 a valere sullo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile.

Il PNRR si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Si tratta di un intervento che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale. Il Piano contribuirà in modo sostanziale a ridurre i divari territoriali, quelli generazionali e di genere.

 

Accedere a PA digitale 2026

L’accesso a PA digitale è concesso al rappresentante legale dell’amministrazione o a una persona incaricata ad agire per conto suo. Tale accesso avviene esclusivamente con SPID/CIE tramite l’apposita piattaforma raggiungibile a questo link.
Se si tratta di un primo accesso alla piattaforma, è necessario selezionare e attivare il profilo PA di riferimento. Per completare tale procedura bisognerà confermare il link di verifica (che ha validità di 7 giorni) presente nella PEC inviata all’amministrazione di riferimento. È necessario, quindi, che il rappresentante legale dell’amministrazione, o chi per esso, abbia la possibilità di consultare la PEC dell’amministrazione per la quale si intende operare.
Nella casistica delle Scuole, il rappresentante legale può ricoprire il medesimo ruolo per più istituti e, allo stesso modo, può gestire più Scuole su PA digitale. In tal caso, dopo aver completato la procedura di primo accesso e attivato il profilo di una delle Scuole, dovrà contattare l’assistenza mediante il modulo presente nella sezione “Supporto” dell’area riservata di PA digitale 2026, specificando i dati delle ulteriori scuole per le quali si richiede l’attivazione del profilo.

Chi opera su PA digitale 2026

PA digitale 2026 non è uno strumento, come si evince sopra, a uso esclusivo del rappresentante legale dell’amministrazione. Quest’ultimo può, difatti, a seguito del primo accesso, invitare un massimo di 3 utenti a ricoprire i ruoli di incaricato (1) e editore (2 oppure 3).
L’ “incaricato” può visualizzare le informazioni relative alla PA e alle candidature, compilare moduli, caricare documenti e invitare utenti “editori”; è possibile essere utente “incaricato” per più amministrazioni.
L’ “editore” può visualizzare le informazioni relative alla PA e alle candidature, compilare moduli e caricare documenti; è possibile essere utente “editore” per una sola amministrazione.

 

Come candidare una PA agli avvisi di PA digitale 2026

Una volta attivato il profilo della propria pubblica amministrazione è possibile procedere con la propria candidatura agli avvisi disponibili. Va precisato che la successiva erogazione delle risorse per le quali si vuole inoltre candidatura, si basa sul raggiungimento di specifici obiettivi per i quali entra in gioco il Dipartimento per gli Avvisi di PA digitale 2026 con appositi controlli.
Per gli avvisi afferenti l’Abilitazione e facilitazione della migrazione al Cloud, il processo prevede in fase di asseverazione la verifica dei tre livelli principali di utilizzo degli asset post-migrazione: verifiche sulle infrastrutture, sul software utilizzato e sulla disponibilità dei servizi di destinazione selezionati.
L’avviso prevede la possibilità di selezionare due tipologie di migrazione, denominate Trasferimento in sicurezza dell’infrastruttura IT e Aggiornamento di applicazioni sicure in Cloud: in questo secondo caso, verrà effettuato un ulteriore distinguo a seconda che la destinazione finale sia un servizio PaaS Qualificato o un servizio SaaS Qualificato.
Nel caso di avvisi rientranti nell’Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici, ivi compresa la realizzazione di un sito web istituzionale, il raggiungimento degli obiettivi è funzionale alla rispondenza a specifici criteri.

Un processo guidato

In base alla tipologia di PA, è possibile identificare gli avvisi più idonei ad avviare il processo di transizione digitale. Si tratta, molto semplicemente, di una configurazione guidata alla composizione e invio del documento di candidatura riassumibile in quattro passaggi.

  • Ricerca degli avvisi. All’interno della sezione “Avvisi“ è possibile identificare gli avvisi più idonei per la propria PA, filtrandoli in base a misura, beneficiari e stato dell’avviso.
  • Configurazione del pacchetto. Una volta identificato l’avviso di interesse, seguendo la configurazione guidata, è possibile definire il pacchetto sulla base delle proprie esigenze, selezionando servizi e modalità implementative e creando così la propria domanda di partecipazione. È qui che entra in gioco l’esperienza ventennale di IT solution in ambito ICT! Preventivamente individuando le esigenze della tua PA, ti guidiamo nella scelta dei servizi necessari.
  • Invio della domanda di partecipazione. Si tratta di una fase di verifica della correttezza dei dati inseriti e dell’eventuale inserimento di modifiche. Se tutto corretto si procedo con la firma digitale e l’invio della candidatura.
  • Ricezione aggiornamenti. All’interno della propria area riservata è possibili verificare lo stato della propria candidatura e ricevere notifiche dedicate sull’avanzamento della pratica digitale.

 

I principali vantaggi del cloud computing

Considerare il passaggio al cloud, sottintende necessariamente un salto di qualità. Adottare soluzioni in cloud sulla base delle proprie specifiche esigenze permette, difatti, di ottenere tutta una serie di vantaggi.

Uno dei principali vantaggi del cloud computing è la flessibilità e la velocità a essa associata: con l’infrastruttura sottostante e le risorse già disponibili, la tecnologia cloud dà la possibilità di aggiungere o rimuovere dati con un semplice click. La stessa implementazione di nuove risorse nel cloud avviene con pochi click del mouse (velocità di deployment) sfruttando le capacità di calcolo quali illimitate (velocità di elaborazione).

A fronte degli sviluppi socioeconomici nonché pandemici degli ultimi anni, il cloud computing permette di sfruttare tutti i vantaggi associati alla mobilità. Gli operatori/collaboratori hanno la possibilità di lavorare in qualsiasi momento, ovunque e su qualsiasi dispositivo, esclusivamente disponendo di una connessione internet. Questo vantaggio va di pari passo con la migliore collaborazione tra i vari settori dell’azienda/pubblica amministrazione, che lavorano sfruttando dati aggiornati in tempo reale, accedendo anche a file di grandi dimensioni che spesso non possono essere inviati con una semplice email.

Sul lato dei costi, sebbene puntiamo a investimenti oggetti di finanziamento, è bene ricordare che con la migrazione al cloud si registra un notevole risparmio. Invece di investire in massa in hardware e software per server, si paga esclusivamente quando si consumano le risorse di calcolo e solo per la quantità che si consuma.

Last, but not least, la sostenibilità: il cloud sottintende un approccio ecologico alla tecnologia, riducendo l’impronta di carbonio all’interno dell’azienda/pubblica amministrazione.

 

Tutte le sfaccettature del Cloud di IT solution

Dopo aver parlato di Cloud computing, e di quanto questa tecnologia garantisca i massimi livelli in materia di sicurezza, vediamo nel dettaglio i molteplici servizi Cloud offerti da IT solution.

 

Cloud Backup di IT solution

Cloud Backup permette di effettuare backup delle proprie macchine, client o server e di salvarlo all’interno di una porzione dedicata del nostro datacenter. I dati vengono crittografati e non vi sono rischi che possano impattare sulla sicurezza delle informazioni. Cloud Backup permette di ripristinare un intero sistema operativo sull’host originale o su un host differente, garantendo tempistiche rapide e la massima trasparenza di esecuzione.

Cloud Ibrido di IT solution

Un ulteriore passo in avanti rispetto al Cloud Backup è il Cloud Ibrido, una soluzione enterprise iperconvergente. Un’infrastruttura iperconvergente risolve le tradizionali sfide dell’IT componendo tutti i pezzi separati: combina funzioni di calcolo, storage e rete semplificando enormemente la suite dell’infrastruttura. Sfrutta tutte le potenzialità hardware delle attuali risorse di calcolo e storage in un’unica piattaforma.

Cloud Server di IT solution

Il servizio di cloud privato, ridondato e garantito dalla nostra infrastruttura. È possibile scegliere la tipologia di server e configurarne le caratteristiche, per accedere alla tua infrastruttura virtuale. L’infrastruttura può essere composta da uno o più server, con possibilità di espansione o riduzione in tempo reale a seconda delle esigenze, in modo semplice e senza investimenti iniziali, pagando solo le risorse utilizzate senza sprechi di alcun tipo.

Cloud Hosting di IT solution

La potenza dell’hosting e la scalabilità del cloud per garantirti le migliori prestazioni sul mercato. L’hosting di IT solution ti garantisce prestazioni elevate grazie alla combinazione di diversi fattori:

  • Infrastruttura dedicata su Private Cloud replicato su due Data Center.
  • Storage con dischi FULL SSD per garantire le migliori prestazioni I/O sul mercato.
  • Risorse dedicate: Spazio Web illimitato e RAM garantita per ciascun pacchetto Hosting.
  • Gestione dei picchi: impostando un valore minimo di 128 MB di RAM sul dominio avrai a disposizione 1 GB di RAM aggiuntivo per la gestione dei picchi.
  • Possibilità di assegnare una quota massima di 4GB di RAM su ciascun dominio.

Cloud MailStore di IT solution

Poca facilità nel reperire le mail? Casella di posta sempre intasata? Vulnerabilità delle mail o PEC? Con Cloud MailStore tutto questo sarà solo un lontano ricordo! Mantenendo la tua mail, integrando Cloud MailStore potrai avere un sistema performante di backup, archiviazione ed indicizzazione che non hai mai avuto prima.

Cloud NethVoice di IT solution

NethVoice, il centralino smart di IT solution, ha enormi potenzialità che rivoluzionano completamente la classica idea di centralino telefonico. E’ un vero e proprio assistente nel lavoro di tutti i giorni in quanto integra voce, video, mobile e sistemi informativi aziendali. 

Cloud Nextserver di iT solution

Il servizio flessibile per la sincronizzazione dei file e la loro condivisione. Con Cloud Nextserver è possibile avere i propri file sempre a portata di mano su ogni dispositivo: mobile, workstation o tramite accesso web. Il servizio è del tutto analogo a quello fornito da altri player (Google drive, Dropbox business ecc.), ma nel caso di Nextserver i documenti risiedono su un server dedicato in cloud: ciò significa avere il pieno controllo dei propri dati senza alcuna limitazione.

Cloud & Web Marketing di IT solution

Offriamo i migliori servizi di digitalizzazione delle aziende attraverso mirate strategie di web marketing e la costruzione di siti web e shop online performanti. Un sito internet aziendale è composto da molti elementi, la chiave del successo è saperli coordinare tutti! Anche i canali di web marketing sono molteplici: noi scegliamo quelli più funzionali alla tua realtà aziendale garantendo un miglior posizionamento del sito (in termini di SEO) e dunque un incremento dei contatti e delle vendote online.

Cloud collaboration di IT solution

Tutta la Collaboration Suite di IT solution è disponibile dal tuo SmartPhone grazie alle app e connettori standard per Android e iOS: ActiveSync, CalDav, CardDav, XMPP. Cloud Collaboration non è un semplice gestore di posta elettronica, in essa avrai a tua disposizione:  calendari, contatti, attività file web access, chat e webchat. Un server di posta in grado di fornire la massima protezione da spam, virus e phishing.

Cloud HRP Fluida di IT solution

Fluida è una piattaforma in cloud nata per la gestione del personale aziendale. Una soluzione flessibile che ben si adatta a tutte le realtà; non proponiamo un pacchetto preconfezionato, ma valutiamo assieme ciò di cui ha effettivamente bisogno ogni singola realtà aziendale.

 

Comuni: abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud

L’avviso Investimento 1.2 “Abilitazione al Cloud per le PA Locali” per i Comuni è stato pubblicato in data 25/07/2022 e, dopo varie proroghe, ha come ultima data di scadenza il 13/01/2023. Ciò significa che i Comuni, per usufruire dei fondi ancora disponibili (che si aggirano intorno ai 43 milioni di euro), hanno ancora pochi giorni.

 

Criteri di accesso

Le candidature presentate dalle PA sono sottoposte, sulla base dell’ordine cronologico di presentazione, a un controllo di ricevibilità e ammissibilità, secondo quanto previsto dall’Avviso. Una volta convalidata la richiesta, la piattaforma comunica alla PA l’ammissibilità del finanziamento; a questo punto, la PA deve inserire il codice CUP (Codice Unico di Progetto) dove richiesto, fondamentale per confermare l’accettazione del procedimento. Alla scadenza del termine previsto per la chiusura dell’Avviso, il Dipartimento per la trasformazione digitale provvederà a finanziare le istanze pervenute secondo le modalità di cui all’art.10 dell’Avviso. Possono essere oggetto di migrazione al cloud tutti e soli i servizi che sono stati precedentemente classificati secondo quanto previsto dal Regolamento AGID approvato con Determinazione AGID n. 628/2021. La procedura di classificazione è disponibile nell’area riservata della piattaforma PA digitale 2026.

 

Modalità di partecipazione

La domanda di candidatura può essere presentata esclusivamente online sulla piattaforma, accedendo all’area riservata e previa autenticazione tramite identità digitale. L’accesso tramite identità digitale (SPID, CIE) è obbligatorio sia per il rappresentante legale dell’amministrazione che per eventuali altri utenti della piattaforma relativi all’amministrazione di riferimento. Alla fine della procedura di candidatura il sistema permette di creare la domanda di partecipazione, che deve essere firmata digitalmente dal legale rappresentante della PA e ricaricata in piattaforma. Alla PEC scelta in fase di primo accesso, l’ente riceverà una ricevuta di trasmissione.

 

Scuole: abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud

L’avviso Investimento 1.2 “Abilitazione al Cloud per le PA Locali” per le Scuole è stato pubblicato in data 07/12/2022 e, al momento, ha come ultima data di scadenza il 10/02/2023. Gli Istituti scolastici hanno dunque poco più di un mese di tempo per potersi candidare ed usufruire dei fondi disponibili: 40 milioni di euro su 40 milioni stanziati, ad oggi i dati sulla piattaforma.
I Soggetti Attuatori ammissibili si candidano per l’implementazione di un piano di migrazione al cloud (comprensivo delle attività di assessment, pianificazione della migrazione, esecuzione e completamento della migrazione, formazione) delle basi dati e delle applicazioni e servizi dell’amministrazione.

I criteri di accesso e la modalità di partecipazione sono assolutamente identici a quelli relativi ai Comuni Italiani. Anche per le Scuole, dunque, la domanda di candidatura può essere presentata esclusivamente online sulla piattaforma PA digitale 2026.

 

Scuole: esperienza del cittadino nei servizi pubblici (siti web)

Agli Istituti scolastici, inoltre, viene data un’ulteriore opportunità: quella del rifacimento dei siti web attraverso l’ Avviso Misura 1.4.1 “Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici”.
L’avviso Misura 1.4.1 “Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici” per le Scuole è stato pubblicato in data 07/12/2022 e, al momento, ha come ultima data di scadenza il 10/02/2023. Le date risultano assolutamente identiche a quelle del precedente avviso, gli Istituti scolastici hanno dunque poco più di un mese di tempo per potersi candidare ed usufruire dei fondi disponibili: 7 milioni di euro su 7 milioni stanziati, ad oggi i dati sulla piattaforma.
I Soggetti Attuatori ammissibili di cui all’Art. 5 dell’Avviso si candidano per l’implementazione di un modello standard di siti web destinato alle comunità scolastiche; le attività previste sono: personalizzazione, integrazione CMS e migrazione dei contenuti, secondo modelli e sistemi progettuali comuni riportati nell’ Avviso stesso.

 

Gli obiettivi ed i benefici

Il Ministero dell’Istruzione e il Dipartimento per la trasformazione digitale hanno messo a punto un modello standard di sito web istituzionale per offrire a studenti, personale docente, personale ATA, genitori e, in generale, a tutti i cittadini un punto di accesso semplice e accessibile a informazioni aggiornate e provenienti da fonte certa, istituzionale e riconoscibile.
L’obiettivo è dunque quello di adeguare i siti web delle Scuole a modelli evoluti che garantiscano una maggiore accessibilità, funzionalità e navigabilità per personale scolastico, famiglie, alunne e alunni, tramite le risorse finanziarie previste dal PNRR.

Benefici per le Scuole
  • Orientamento e accoglienza dell’utenza nel mondo Scuola e miglioramento della qualità dei servizi offerti.
  • Rappresentazione omogenea di tutto ciò che viene messo a disposizione dell’utenza.
  • Riduzione  dei  costi  e  tempi  di  sviluppo dell’offerta digitale.
Benefici per i cittadini
  • Facilitazione nell’accesso ai servizi digitali scolastici.
  • Possibilità di consultare informazioni sempre aggiornate, istituzionali e riconoscibili.
  • Miglioramento della fruibilità del sito web della Scuola.

 

Criteri di accesso

Le candidature presentate dalle scuole sono sottoposte, sulla base dell’ordine cronologico di presentazione, a un controllo di ricevibilità e ammissibilità, secondo quanto previsto dall’Avviso. Una volta convalidata la richiesta, la piattaforma comunica alla PA l’ammissibilità del finanziamento; a questo punto, la PA deve inserire il codice CUP (Codice Unico di Progetto) dove richiesto, fondamentale per confermare l’accettazione del procedimento. All’interno dei tempi di apertura e chiusura dell’Avviso, sono previste delle finestre temporali al termine delle quali il Dipartimento per la trasformazione digitale provvederà a finanziare le istanze pervenute nella finestra temporale di riferimento, secondo le modalità di cui all’art.10 dell’Avviso.

 

Modalità di partecipazione

La domanda di candidatura può essere presentata esclusivamente online sulla piattaforma PA digitale 2026, accedendo all’area riservata e previa autenticazione tramite identità digitale. L’accesso tramite identità digitale (SPID, CIE) è obbligatorio sia per il rappresentante legale dell’amministrazione che per eventuali altri utenti della piattaforma relativi all’amministrazione di riferimento. Alla fine della procedura di candidatura il sistema permette di creare la domanda di partecipazione, che deve essere firmata digitalmente dal legale rappresentante della PA e ricaricata in piattaforma. Alla PEC scelta in fase di primo accesso, l’ente riceverà una ricevuta di trasmissione.

 

Il Data Center di IT solution

I servizi Cloud offerti da IT solution poggiano su un’infrastruttura di ultima generazione ospitata all’interno del Data Center di proprietà di TWT situato a Milano.
Grazie alla partnership con Schneider Electric, TWT ha sviluppato un Data Center affidabile, scalabile ed efficiente, con apparati e tecnologie di ultima generazione. Un’infrastruttura in grado di garantire ridondanza delle apparecchiature e modularità, mantenendo un alto rendimento e un basso consumo energetico.

Il Data Center di TWT è l’ambiente ideale per l’ospitalità delle infrastrutture dei Clienti, che possono usufruire di:

INTERCONNECTION SERVICE TWT mette in comunicazione in modo diretto, sicuro e dinamico le infrastrutture e gli ecosistemi digitali distribuiti a livello globale. Stabilisce connessioni di rete da Data Center a Data Center, sia all’interno di un’area metropolitana sia a livello globale tramite interconnessione, garantendo alta affidabilità, sicurezza e bassissima latenza.

NETWORK HUB TWT con la sua presenza a livello globale dà la possibilità di interconnettersi in 52 Paesi. Siamo presenti in punti strategici come il Caldera Park, il campus tecnologico di via Caldera a Milano, presso MIX e sala AVALON.

Un luogo dove è possibile lo scambio del traffico attraverso l’interconnessione con oltre 155 operatori nazionali e internazionali.

 

Le garanzie che offriamo attraverso il data center

Tutti gli impianti e le infrastrutture sono realizzati in ottica di Business Continuity (alimentazione elettrica, condizionamento, anti-incendio, sicurezza perimetrale, network IP) e sono soggetti a monitoraggio e sorveglianza continua H24 mediante sistemi automatizzati e presidio di personale specializzato.

Il Data Center è di livello Tier IV (il massimo disponibile) con l’obiettivo di ottenere una Reliability del 100% Power & Cooling guaranteed uptime e offrendo una connettività senza paragoni.

Altre certificazioni:

  • Certificato Qualità ISO 9001
  • Certificato Sicurezza 27001
  • ANSI / TIA-942.

Affidabilità è il concetto chiave che vogliamo trasmettere a chi deve compiere un passaggio importante come la digitalizzazione della propria organizzazione, sia essa un’azienda privata o una pubblica amministrazione.

 

Il ruolo del Responsabile per la Transizione Digitale (RTD)

L’ufficio RTD è l’ufficio dell’amministrazione – istituito dall’art.17 CAD – a cui è affidata la transizione alla modalità operativa digitale e i conseguenti processi di riorganizzazione finalizzati alla realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta.
Il Responsabile della Transizione al Digitale o RTD è la figura individuata dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) per facilitare il processo di innovazione della PA. Una figura chiave dal punto di vista strategico-organizzativo, che deve essere dotata di adeguate competenze tecnologiche, e che ha tra le principali funzioni quella di garantire operativamente la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, coordinandola nello sviluppo dei servizi pubblici digitali e nell’adozione di modelli di relazione trasparenti e aperti con i cittadini.

Il responsabile dell’ufficio, nello specifico, ha poteri di impulso e coordinamento relativi:

  • allo sviluppo dei sistemi informativi,
  • allo sviluppo dei servizi interni ed esterni,
  • alla sicurezza informatica di dati sistemi e infrastrutture dell’amministrazione,
  • all’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici,
  • alla reingegnerizzazione dei processi,
  • all’erogazione dei servizi in rete ai cittadini.

 

La nomina del Responsabile

L’individuazione dell’ufficio e del suo responsabile è un adempimento necessario ed improrogabile.
La nomina (effettuata dall’organo di vertice politico dell’amministrazione o, in mancanza, dal vertice amministrativo) deve individuare l’ufficio e il dirigente responsabile e elencarne le attribuzioni. Deve inoltre definire lo staff e le risorse a disposizione del Responsabile e disciplinare i rapporti con le altre figure esistenti e già nominate.

L’ articolo 17 del Codice dell’Amministrazione Digitale obbliga tutte le amministrazioni a individuare un ufficio per la transizione alla modalità digitale – il cui responsabile è il RTD – a cui competono le attività e i processi organizzativi ad essa collegati e necessari alla realizzazione di un’amministrazione digitale e all’erogazione di servizi fruibili, utili e di qualità.

Con la Circolare n. 3 del 1 ottobre 2018, adottata dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, si sollecitano tutte le amministrazioni pubbliche a individuare al loro interno un RTD.

 

La strategia cloud dei paesi europei

In Italia il processo di digitalizzazione è ancora nel vivo: i vicini di casa europei, invece, si sono dimostrati, già da 10 anni a questa parte, piuttosto all’avanguardia in materia di cloud computing, facendolo diventare una priorità all’interno dei loro programmi governativi in ambito ICT.

Nel 2011, nel Regno Unito, è stato lanciato il Programma G-Cloud con l’obiettivo di diffondere l’utilizzo del cloud attraverso una serie di accordi quadro, uno store online per questi servizi e un’iniziativa di consolidamento dei data center. In sostanza, le pubbliche amministrazioni che accedono al programma possono selezionare dallo store i servizi necessari concludendo accordi di fornitura diretta: burocraticamente parlando si tratta di una notevole semplificazione, in quanto il processo descritto permette di evitare il completamente dell’intero iter relativo all’assegnazione di appalti tramite bando pubblico. Da tale processo, a fine 2016 sono stati registrati accordi per un ammontare che superava il miliardo e mezzo di sterline, con 339 milioni di sterline risparmiate nel biennio 2016/2017.

Diverse sono le iniziative in ambito ICT portate avanti dalla Germania a partire dal 2010 al fine di favorire un graduale ma completo processo di digitalizzazione.

  • La strategia Information and Communication Technology è stata adottata dal governo federale nel 2010 con l’obiettivo di facilitare la diffusione della digitalizzazione presso le imprese.
  • Il Cloud Computing Action Programme affronta tematiche come sicurezza dei dati, qualità del servizio, facilità di integrazione e standard aperti.
  • Lo Sharing Government IT – Bundescloud del 2015 ha previsto il consolidamento applicativo all’interno di un cloud federale ad architettura privata e il consolidamento operativo delle infrastrutture all’interno di una rete di proprietà pubblica, la ITZbund.
  • La Digital Administration 2020 ha affrontato la gestione centralizzata del procurement, coordinato sempre più in modalità digitale.

Andromede è il nome della joint venture pubblico-privata specificatamente creata in Francia con l’obiettivo di fornire un cloud sicuro e a carattere “nazionale” per il settore pubblico e per le imprese. A questa iniziativa, quindi, non ha fatto capo il solo Stato francese, ma anche aziende quali France Telecom-Orange, Thales e Dassault Systèmes. In particolare, l’iniziativa ha visto nel 2014 lo sviluppo di una piattaforma di cloud interministeriale per fornire IaaS e PaaS per ministeri e amministrazione centrale, facendo ricorso ad architetture ibride. La piattaforma utilizza cloud privato operato da terzi per i dati sensibili e cloud pubblico per sviluppi.
Degno di nota è anche il progetto RIE (Réseau interministériel de l’état) del 2012, lanciato per razionalizzare le varie reti in un’unica infrastruttura capace di collegare tutte le amministrazioni della PA.
Ad oggi è disponibile una piattaforma di e-government che offre servizi sia ai cittadini, sia alle PA: per quest’ultime è previsto un cloud interministeriale con servizi tipo IaaS, PaaS e SaaS, basato su un modello di cloud ibrido.

In Spagna si parla da oltre dieci anni dell’iniziativa SARA: si tratta di un progetto che consiste nella creazione di una rete che collega amministrazioni centrali, regionali e locali fornendo servizi SaaS e IaaS per le amministrazioni locali. Il ricorso a SARA è stato notevole nel corso degli anni con l’aumento del numero dei servizi offerti a enti e cittadini: anagrafe, tassazione, residenza, servizi sociali, disoccupazione, catasto, ecc.

 

Piccoli Comuni e Cloud

Lo scorso luglio i termini per accedere ai finanziamenti previsti nell’ambito della transizione al digitale delle PA sono stati prorogati: la nuova scadenza per la presentazione delle domande è il 10 febbraio 2023. Ciò è andato di pari passo con un’integrazione dei fondi disponibili al fine di consentire la più ampia partecipazione da parte dei Comuni. Attualmente (12 gennaio 2022) risultano ancora disponibili 98,3 milioni di euro all’interno della misura 1.2 denominata “Abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud”.

E il tuo ente ha già avviato questo processo? È ora di sgomberare il sottoscala 😉

Ci rivolgiamo in particolare ai comuni medio piccoli che rappresentano la maggior parte degli enti locali del territorio polesano.
Innanzitutto, va considerato che non si può parlare di cloud senza una connettività adeguata. Dotarsi di una banda minima garantita di 2 megabit simmetrici per utente è sicuramente un buon punto di partenza sia che vengano portati solo i dati più importanti in cloud (light cloud), sia quando si effettua una migrazione completa (full cloud) con eliminazione effettiva del server/data center fisico. È, inoltre, consigliato avere una linea ridondata o una linea di backup adeguata. Apparati periferici quali i firewall devono poi permettere di limitare la banda alla pura navigazione, lasciando banda dedicata ai servizi cloud.

Un’altra premessa è d’obbligo (leggila attentamente così non sarai scoraggiato e non abbandonerai il progetto alle prime battute!): un ente locale come un comune medio piccolo non è in grado di fare una migrazione al cloud da solo. Serve un esperto/fornitore/team di supporto che lo aiuti in questo percorso. La migrazione al cloud richiede una progettazione e va sviluppata secondo un percorso progressivo che presti attenzione alla sicurezza, alla privacy, all’accessibilità, alla fruibilità del dato e alla funzionalità dei servizi dell’ente e all’operatività dei dipendenti. Con la migrazione al cloud non si fa un semplice upgrade sul fronte tecnologico, ma si affronta un vero e proprio passaggio organizzativo che richiede un cambiamento nelle logiche di lavoro.

 

Come fare la migrazione

Sia che si tratti di una migrazione parziale (light cloud, che interessa i soli dati sensibili), sia nel caso di una migrazione completa (full cloud), il processo richiede alcuni step necessari al fine di renderlo soggetto a finanziamento.

La migrazione del software gestionale principale e/o secondario dell’ente deve avvenire attraverso un servizio qualificato AGID, di tipologia IaaS, PaaS o SaaS, attingendo al marketplace AGID. La scelta può ricadere sul fornitore del software stesso (se qualificato) oppure sulla propria società in-house di riferimento.
Stessa procedura anche nel caso dell’e-mail server: tenere in casa un e-mail server è oggigiorno un processo oneroso non più giustificato dal rapporto costi/benefici e rischio/rendimento. È possibile valutare soluzione a largo consumo come Office 365, Google Workspaces, ecc.
Fatto 30 si fa 31…in realtà uno dei processi più complessi e onerosi della migrazione al cloud riguarda il file server, tipicamente caratterizzato da una certa pesantezza in termini di giga o tera di dati da migrare. Anche in questo caso, si fa sempre ricorso al servizio qualificato AGID attingendo al marketplace.

Fin qui, i passaggi precedenti hanno permesso di coprire la stragrande maggioranza dei dati rilevanti per l’ente (non sono stati citati, ma comunque possono essere soggetti a migrazione al cloud, software minori relativi per esempio alla gestione del centralino o delle timbrature).
Se, però, la migrazione al cloud vuole essere completa (full) altri passaggi sono necessari: essi riguardano, in particolare, le attività di backupsicurezza (antivirus), aggiornamento sistemi operativiservizi di stampaservizi di reteautenticazione.

 

Migrazione al cloud: casi di successo

Vi sono realtà che questo passaggio chiave in ambito digitalizzazione lo hanno già affrontato registrando dei benefici all’interno delle loro organizzazioni lavorative e relativamente all’esperienza maturata dal cittadino che a esse si rivolge.

È il caso del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibile (MIMS) che ha deciso di rivolgersi al cloud per snellire alcuni processi che lo vedono coinvolto.
Da sempre è risaputo quanto sia intricata e snervante la burocrazia che ruota attorno a quelle che apparentemente dovrebbero essere delle operazioni facile e veloci. Per possedere legalmente un veicolo, per esempio, fino a poco tempo fa i cittadini italiani erano obbligati a completare le pratiche rivolgendosi a due diverse organizzazioni: il MIMS che si occupa delle immatricolazioni dei veicoli e l’Automobile Club d’Italia che fornisce i certificati di proprietà.
Entrambe queste organizzazioni hanno sempre richiesto ai proprietari dei veicoli di presentare dei moduli cartacei gestiti in modo diverso e con i relativi dati che andavano a finire in database separati, talvolta non sincronizzati. Si è, quindi, resa necessaria la creazione di un sistema integrato che contiene i dati tecnici e di proprietà di ogni veicolo, oltre a tutte le informazioni convalidate dal Pubblico Registro Automobilistico. In questo modo, i possessori dei veicoli adesso possono recarsi in un unico ufficio, sia esso gestito da un’agenzia autorizzata o dal MIMS o dal Pubblico Registro Automobilistico. Il tutto semplificato e con un occhio di riguardo verso l’ambiente in quanto tutti i documenti vengono scambiati digitalmente anziché fisicamente…e, ovviamente, senza tralasciare nulla in termini di sicurezza!
Inoltre, i proprietari dei veicoli possono beneficiare di un’applicazione di help desk e gestione degli asset basata sul cloud.

 

Cloud della PA: la strategia nazionale

Non tutti i servizi e le infrastrutture del cloud sono uguali: in alcuni casi, tali servizi, possono non rispettare i principali standard di sicurezza, garanzie operative e affidabilità definiti a livello internazionale.
Questa disomogeneità può rappresentare un rischio quando si affidano i propri dati a provider che non garantiscono dei livelli minimi di sicurezza e affidabilità. Per questo AgID ha definito un modello con caratteristiche organizzative, di sicurezza, di performance e scalabilità, interoperabilità, portabilità e conformità legislativa a cui dovranno uniformarsi tutti i fornitori che intendono offrire servizi cloud alla PA.

 

Gli obiettivi del modello Cloud della PA

Il modello Cloud della PA qualifica servizi e infrastrutture cloud secondo specifici parametri di sicurezza e affidabilità idonei per le esigenze della PA, rispettando i seguenti principi:

  • miglioramento dei livelli di servizio, accessibilità, usabilità e sicurezza;
  • interoperabilità dei servizi nell’ambito del modello Cloud della PA;
  • riduzione del rischio di «vendor lock-in»;
  • riqualificazione dell’offerta, ampliamento e diversificazione del mercato dei fornitori;
  • resilienza, scalabilità, «reversibilità» e protezione dei dati;
  • apertura del mercato alle Piccole e Medie Imprese (PMI).

 

L’obbligo per le PA di acquisire solo servizi qualificati

Secondo quanto definito dalle Circolari AgID n.2 e n.3 del 2018 che regolano la qualificazione dei servizi cloud, dal 1 aprile 2019 la Pubblica amministrazione potrà acquisire solo servizi cloud qualificati e pubblicati sul Catalogo dei servizi Cloud qualificati per la PA (Cloud marketplace AgID).<

 

Il Cloud Ibrido di IT solution

Attraverso il servizio Cloud Backup, IT solution è già in grado di permettere il ripristino dell’ intero sistema operativo aziendale garantendo tempistiche abbastanza rapide e la massima trasparenza di esecuzione.
Siamo però in grado di fare un ulteriore passo in avanti attraverso le soluzioni enterprise iperconvergenti.

Un’infrastruttura iperconvergente risolve le tradizionali sfide dell’IT componendo tutti i pezzi separati: combina funzioni di calcolo, storage e rete semplificando enormemente la suite dell’infrastruttura. Sfrutta tutte le potenzialità hardware delle attuali risorse di calcolo e storage in un’unica piattaforma. Le potenzialità di un’infrastruttura di questo tipo possono essere così sintetizzate:

  • La gestione è semplificata: la presenza di un’unica, semplice interfaccia facilita la gestione anche ai non esperti. Le soluzioni iperconvergenti includono una singola interfaccia di gestione per cui l’assistenza è curata da un singolo fornitore.
  • Riduzione dei costi ed incremento dell’efficacia: le soluzioni iperconvergenti consentono di acquistare l’intera infrastruttura IT da un unico fornitore, di conseguenza il prezzo di acquisto è contenuto.
  • Rapidità di distribuzione e recovery: le infrastrutture iperconvergenti sfruttano backup integrati e incentrati su VM, replica e in alcuni casi di DR. In questo modo i tempi di ripristino sono molto ridotti.
  • Nessuna perdita di dati: migliora i meccanismi di protezione dei dati e consente un disaster recovery facile e veloce, senza rischi di interruzioni e perdite di dati. Le soluzioni iperconvergenti, infatti, sono definite dal software, incorporano tecnologie di rilevamento della corruzione dei dati e tecnologie di autoriparazione.


Come funziona il Cloud Ibrido di IT solution?

Cloud Ibrido è una piattaforma software SaaS (Software as a Service), nativa cloud, progettata proprio per offrire servizi cloud agli utenti pubblici e/o privati ed ospitata presso il nostro data center aziendale.
Utilizza le ultime funzionalità di usabilità e sicurezza per offrire un’esperienza Hybrid Cloud semplice, veloce e sicura. Essendo una piattaforma software nativa per il cloud, è accessibile da qualsiasi dispositivo e da qualsiasi luogo e offre scalabilità illimitata, servizi sempre aggiornati, sicurezza avanzata e un modello di consumo in cui paghi solo ciò di cui hai bisogno.
La manutenzione dei software o dispositivi non sarà più un problema: con l’architettura definita dal software e un modello SaaS, gli aggiornamenti e la protezione dei dati sono automatizzati. Inoltre, ospita un numero sempre crescente di servizi cloud: dalla gestione dell’infrastruttura al monitoraggio pro-attivo fino all’accesso remoto e desktop virtuali in modalità as-a-service.

 

Scuole: rifacimento dei siti web con i fondi PNRR

Per quanto riguardo il rifacimento dei siti web, nello specifico, l’obiettivo del Ministero dell’Istruzione e del Dipartimento per la trasformazione digitale è quello di adeguare i siti web delle Scuole a modelli evoluti che garantiscano una maggiore accessibilità, funzionalità e navigabilità per personale scolastico, famiglie, alunne e alunni, tramite le risorse finanziarie previste dal PNRR.

 

IT solution: stile e funzionalità al servizio della tua scuola

Forte dell’esperienza ventennale sul campo, IT solution è in grado di creare siti o e-commerce funzionali e competitivi nel mercato online. Ogni progetto viene fatto su misura con l’obiettivo di definire la base solida per consolidare il valore di ogni singola realtà (sia essa pubblica o privata) anche online.
Designers Italia, punto di riferimento per i progettisti dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione italiana per la realizzazione di siti delle scuole, ha fornito alcune linee guida per il modello di sito scolastico in questione. Queste indicazioni danno la possibilità di realizzare tecnicamente un buon sito. La personalizzazione grafica e la definizione dell’architettura dei contenuti richiedono, però, competenze tecniche specifiche che solo chi si occupa quotidiamente della creazione di siti web può avere.

E qui entriamo in gioco noi!😉

 

Personalizza il sito della tua scuola

La scelta dei colori, delle immagini, dei contenuti o del logo della tua scuola sono fondamentali per definire la tua identità online! Attraverso i nostri esperti di web marketing saremo in grado di costruire un sito:

  • Conforme alle linee guida AgID e idoneo ai requisiti richiesti da PA Digitale 2026.
  • Fruibile: studenti, insegnanti, genitori e personale scolastico saranno in grado di navigare con estrema facilità.
  • Personalizzato: colori, immagini, pagine e contenuti del tuo sito saranno interamente fatti su misura per la realtà scolastica in questione, riflettendo un’identità specifica (le scuole possono sembrare tutte uguali, ma non lo sono).
  • Con Area Riservata: saremo in grado di creare uno spazio ad accesso riservato alla dirigenza o ai docenti, in cui caricare file protetti e riservati.
  • Con contenuti e news: dopo aver messo il sito online, la scuola avrà la possibiltà di inserire contenuti, circolari, articoli di blog o immagini per tenerlo sempre aggiornato.

 

Scuole e migrazione al Cloud: a che punto siamo?

A poco più di un mese, il 16 gennaio 2023, su un totale di 8.343 scuole, ne sono risultate 4.539 (54,4%) con adesione finalizzata e 3.804 (45,6%) scuole non aderenti.

 

Perché il cloud?

Le infrastrutture digitali della PA sono l’ossatura dei servizi forniti ai cittadini, devono quindi essere affidabili, sicure ed economicamente sostenibili.
L’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID), attraverso il Censimento del Patrimonio ICT della PA 2018-2019, ha rilevato che il 95% dei data center analizzati (1.252) erano carenti dei requisiti minimi di sicurezza, affidabilità, capacità elaborativa ed efficienza. Se ne deduce che buona parte dei servizi digitali offerti dalla PA ai cittadini può essere vulnerabile agli attacchi informatici oppure incapace di gestire i picchi di traffico dei propri utenti. Per questo motivo è stata definita la strategia per la migrazione verso il cloud delle amministrazioni. In particolare, è stata elaborata la strategia cloud Italia che applica il principio del “cloud first”, ossia l’utilizzo prioritario del cloud nello sviluppo di nuovi applicativi e nuovi servizi.

 

Perché il cloud per le scuole?

La migrazione per le scuole consiste nel passare da un modello in cui dati e gli applicativi sono in locale, cioè fisicamente all’interno dell’istituto scolastico con accessibilità dalla sola postazione della Scuola, a un modello cloud, appunto, con un notevole risparmio economico e di spazio, documenti accessibili da qualsiasi luogo e maggiore sicurezza nella gestione di tutte le informazioni e degli applicativi scolastici.
L’Avviso 1.2 Migrazione al cloud delle Scuole prevede la migrazione di un numero minimo di servizi scolastici verso infrastrutture e servizi cloud con l’obiettivo della “FULL MIGRATION”.

  • La scuola può scegliere da minimo 1 a massimo 23 servizi da migrare da una lista di 32, che precedentemente dovranno essere stati classificati.
  • È necessario definire il piano di migrazione.
  • L’importo unitario del servizio migrato è di 553€, fino a un massimo di 12.719€.

 

SPESE AMMISSIBILI: attività da avviare o avviate a decorrere dal 1° febbraio 2020.
Una volta scaduto l’avviso – 10 febbraio 2023 – la scuola avrà 9 mesi di tempo dal Decreto di finanziamento per scegliere la modalità di fornitura e 18 mesi per concludere tutte le attività (in totale 27 mesi dalla pubblicazione del Decreto di finanziamento).

 

Server Cloud: ok ma dove si trova?

Può sembrare una domanda banale, ma non lo è. Chi affida la propria gestione aziendale al Cloud spesso si pone quesiti di questo tipo: oggi cercheremo di fare chiarezza proprio su questo. Tecnicamente un server cloud può essere ovunque: in un datacenter dall’altra parte del mondo, nell’ufficio di un operatore IT o anche solo nello scantinato dietro casa di un provider improvvisato.

 

Cos’è un server?

In informatica, il server è un computer ad elevate prestazioni che in una rete fornisce un servizio agli altri elaboratori collegati, detti client. Esempi di server sono i server di posta elettronica, il server che gestisce lo smistamento della messaggistica telematica, il server ftp, predisposto per il trasferimento di file in Internet con il protocollo FTP.

 

Cos’è il Cloud?

Il termine “cloud“, in inglese, vuol dire “nuvola”, e riguarda lo spazio di archiviazione online che si ha a disposizione: basta pensare, ad esempio, a quello che tutti utilizzano con gli smartphone, che permette di poter accedere ai propri documenti da qualsiasi luogo, purché si disponga di una connessione Internet.

Unendo le cose, quando un server è geolocalizzato in un posto diverso dalla propria sede questo assume la caratteristica del server cloud o server remoto.

Acquistare un server o un qualsiasi servizio cloud significa spesso risparmiare tempo e denaro: con il cloud paghi solo quello che consumi.

Il concetto si basa sulla scalabilità e sulla flessibilità: l’infrastruttura può essere composta da uno o più server, con possibilità di espansione o riduzione in tempo reale a seconda delle esigenze, in modo semplice e senza investimenti iniziali, pagando solo le risorse utilizzate senza sprechi di alcun tipo.
Pochi click per regolare tutte le risorse necessarie!

 

 

Il Cloud Server di IT solution

Il cloud server di IT solution è un servizio di cloud privato, ridondato e garantito dalla nostra infrastruttura.
È possibile scegliere la tipologia di server e configurarne le caratteristiche per accedere all’infrastruttura virtuale che può essere composta da uno o più server. Il nostro network dà la possibilità di scegliere tra 2 datacenter in Italia permettendoti di attivare i servizi in pochi minuti e in massima sicurezza. I nostri data center sono certificati ai massimi livelli per la resilienza e qualità infrastrutturale previsti dalla normativa ANSI/TIA 942.
Inoltre, i nostri server sono ridondati geograficamente, il che significa che mettono in atto delle tecniche di ridondanza per garantire prestazioni elevate, massima sicurezza e soprattutto continuità di servizio: possiamo garantire un tempo di ripristino dei dati di sole 8 ore anche in caso di disaster recovery.

 

Perché scegliere il cloud server di IT solution

  • E’ SEMPLICE: attiva il tuo data center, aggiungi o diminuisci risorse quanto e quando vuoi. Ti aiuteremo a gestire in semplicità singoli Cloud Server o strutture complesse.
  • E’ FLESSIBILE: espandi o riduci la tua struttura; archivia i tuoi server per utilizzi successivi; modifica le caratteristiche delle tue risorse e scegli tra le decine configurazioni disponibili. Grazie alla scalabilità del servizio puoi adattare la struttura alle tue esigenze in qualsiasi momento.
  • E’ ECONOMICO: grazie al sistema ‘pay per use’ paghi solamente le risorse che utilizzi. Con i Cloud Server di IT solution  abbatti gli sprechi ed azzeri gli investimenti iniziali.
  • E’ SENZA LIMITI: il traffico di rete di ogni Server in ingresso e in uscita è illimitato e incluso nel prezzo. Non verranno mai addebitati costi per la quantità di dati inviati o ricevuti nelle reti interne o esterne dal tuo Server.

 

Il Cloud Nextserver di IT solution

Il servizio è del tutto analogo a quello fornito da altri player (Google drive, Dropbox business ecc.), ma nel caso di Nextserver i documenti risiedono su un server dedicato in cloud: ciò significa avere il pieno controllo dei propri dati senza alcuna limitazione. Cloud Nextserver presenta molteplici funzionalità: oltre alla classica condivisione di file e cartelle esso mette a disposizione un client web per accedere a tutte le proprie risorse, è uno strumento sicuro e protetto grazie a specifiche politiche per il backup e il disaster recovery, e molto altro ancora.
Inoltre Cloud Nextserver è sempre disponibile da smartphone grazie alle app e connettori standard per Android e iOS: ActiveSync, CalDav, CardDav, XMPP.

 

 

Migrazione al cloud? Ci pensiamo noi!

IT solution, forte della sua esperienza ventennale nel mondo ICT, si propone come valido ed unico interlocutore in grado di supportare le PA locali e le scuole nel processo di digitalizzazione, in funzione del recente stanziamento di risorse ad esse dedicato.
Per favorire la migrazione al cloud delle Scuole, infatti, sono destinati ulteriori 40 milioni di euro, mentre per i Comuni la cifra si aggira attorno ai 43 milioni di euro. Inoltre, per il comparto scuola, sono stati stanziati 7 milioni di euro da destinare al rifacimento dei siti web.

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