Come tutti purtroppo sappiamo, negli ultimi mesi, i prezzi del gas naturale e dell’elettricità hanno raggiunto livelli record causando impatti economici altamente significativi.
Vien da sé che, questa crisi energetica, abbia comportato e continuerà ad avere gravi ripercussioni su governi, imprese e famiglie attraverso gli aumenti dei prezzi dell’energia.
Il settore dei datacenter
A risentire in maniera molto importante della crisi energetica sono sicuramente tutte quelle aziende e società che forniscono servizi di hosting, cloud e server dedicati attraverso i propri data center.
Un data center è una struttura che ospita reti di computer, sistemi di archiviazione, server e infrastrutture informatiche che le aziende e altre organizzazioni utilizzano per organizzare, elaborare, archiviare e diffondere grandi quantità di dati.
Di solito includono una rete elettrica e sottosistemi di alimentazione supplementare, generatori di backup e sistemi di ventilazione e raffreddamento.
Queste infrastrutture rendono possibile il flusso vitale di informazioni da cui dipende il mondo digitale ma, per farlo, consumano molta energia elettrica.
Le previsioni
L’aumento delle bollette della luce relative al quarto trimestre dell’anno è pari al 59%.
Ad annunciare le nuove tariffe e stata l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Anche i costi dei servizi cloud, dunque, saranno impattati e registreranno aumenti oltre il 50%.
Il mercato ICT, nonostante l’aumento dei prezzi, si trova a fare i conti con un aumento costante della domanda di data center e della conseguente gestione dei servizi cloud.
La pandemia prima, e la guerra in Ucraina poi, hanno avuto un pesante impatto sul settore in quanto hanno evidenziato in modo significativo la necessità delle aziende di salvaguardare i propri dati mettendoli in sicurezza, di aumentarne la mole ed il fabbisogno di potenza.
E se questo, da un lato, è un dato positivo, dall’altro non può che comportare un inevitabile incremento dei prezzi di listino sui servizi erogati.