Il sito web è oggigiorno un passaggio obbligato, senza il quale la propria azienda rimarrebbe limitata agli “affari di quartiere”. Il web in sé offre tantissime opportunità per farsi conoscere, non necessariamente bisogna partire dalla realizzazione del sito -c’è chi opta in partenza per soluzioni decisamente più economiche come pagine dedicate sui social network- ma prima o poi va preso in considerazione per dare quel senso di completezza informativa alla propria attività.

C’è chi si sta approcciando a questo percorso e chi ha già sposato un progetto di questo tipo costruendo la sua posizione sul web tramite un sito internet. Quest’ultimo va considerato esattamente come la vetrina del proprio negozio…la quale non sarà sempre la stessa ma potrà cambiare in base alle stagioni e ai business che si vogliono mettere più in evidenza. Va da sé che il sito web aziendale richieda periodici aggiornamenti, soprattutto se costruito con template in disuso ormai da parecchi anni.

Ma come valutare se è giunto il momento di dare una rinfrescatina al proprio sito web? Anche perché, diciamolo, si tratta di interventi che se coinvolgono dei consulenti esterni comportano una spesa.

Possiamo utilizzare quattro indicatori per determinare se è ora di aggiornare il sito. Si tratta di statistiche reperibili attraverso i principali strumenti di analisi dei dati (es. Google Analytics).

  1. Sicuramente la prima cosa che una persona si aspetta di accrescere con il sito internet è la visibilità e pertanto, il primo dato che suscita curiosità è quello relativo al numero di visualizzazioni/visitatori di solito su scala mensile. Una cifra bassa associata a questa statistica è sintomo delle necessità di rivedere alcune caratteristiche del sito: in particolare, facciamo riferimento alla sua indicizzazione sui motori di ricerca e quindi alla scelta delle parole chiave.
  2. In realtà più che la quantità, è opportuno considerare la qualità delle visite tramite svariati parametri. Uno particolarmente usato è la percentuale di rimbalzo che consiste nel numero di visitatori che, una volta approdati al sito, non vi si soffermano più di tanto. Va da sé che un’alta percentuale di rimbalzo è indice che qualcosa non funziona correttamente. Aspetto poco accattivante o difficoltà nel reperire le informazioni sono spesso i principali motivi di questo flop.
  3. È opportuno poi considerare che al giorno d’oggi la maggior parte degli utenti navigano in Internet per mezzo di dispositivi mobili per cui, nella realizzazione del sito, va tenuta a mente che su tali dispositivi la visualizzazione cambia a seconda della loro grandezza. Un sito non mobile friendly è una delle principali cause di abbandono dello stesso. Come al punto precedente si valuta la percentuale di rimbalzo anche specificatamente per i dispositivi mobili.
  4. Ma venendo al dunque…l’investimento in denaro fatto per la realizzazione del sito ha portato i suoi frutti? In linea di massima, tutti coloro che aprono un sito internet si aspettano tramite un maggior traffico un aumento dei propri profitti. È possibile quindi verificare se coloro che navigano sul sito internet dell’azienda diventano poi effettivamente clienti della stessa: l’indicatore da considerare è il cosiddetto tasso di conversione. Ovviamente, se basso significa che il sito non sta facendo il lavoro giusto.

I dati parlano chiaro, ti rispecchi purtroppo nelle descrizioni fornite! ☹ Non temere, nulla è perduto! Rivolgiti al tuo consulente ICT di riferimento per capire le mosse corrette che possono farti riacquistare posizioni sul web e quindi dare nuovo impulso ai tuoi affari. Lo staff di IT solution si occupa anche di questo per un’assistenza a 360° 😊