L’annosa questione dei dischi: di qualunque natura essi siano, ebbene sì, possono rompersi! Ci riferiamo in particolare ai dischi installati su NAS e DVR/NVR, anche se della loro rottura si tende talvolta a incolpare la macchina -NAS o DVR- sulla quale sono montati. La rottura del disco non è di per sé una caratteristica intrinseca del disco stesso, quanto più un fenomeno che dipende dall’utilizzo che se ne fa. Pensiamo per esempio a un normale disco per computer e proviamo a ragionare su quante ore in una giornata esso è in funzione. Logico che se ci troviamo in un ufficio esso funziona almeno otto ore. In realtà il numero di ore medie in cui un disco è realmente utilizzato è molto inferiore in quanto esso viene chiamato in causa quando salviamo un file o lo apriamo o facciamo uso del disco stesso per la paginazione, ecc. Al contrario, per il restante tempo in cui utilizziamo il nostro PC e, in particolari programmi di videoscrittura o fogli di calcolo e anche la navigazione in internet, il disco è “a riposo”. In linea di massima si potrebbe ipotizzare che il disco lavori 4-5 ore al giorno (dato ancora molto “ottimistico”), in un anno sono 1000 ore. Ora spostiamo la nostra attenzione a un NAS: è sempre acceso! 24 ore su 24 per 365 giorni, ma solitamente non “lavora” i sabati, le domeniche, durante le vacanze e fuori dagli orari di ufficio…il calcolo fatto in precedenza ci pone quindi di fronte a un diverso risultato: considerate 8 ore al giorno per 250 giorni all’anno otteniamo 2000 ore “lavorative” per un disco del NAS, il doppio. Compiamo un analogo ragionamento per un NVR. L’ammontare delle ore di utilizzo di un disco installato su un NVR o DVR dipende da come è stato configurato. Anche in questo caso il disco è sempre acceso per 24 ore al giorno, ma sarà utilizzato in funzione dei parametri di registrazione (per esempio tutto il giorno, solo la notte, ecc.). Nell’ipotesi più estrema, ossia che il disco stia sempre registrando, significa che esso “lavora” fino a 8760 ore all’anno.

Dai dati riportati è facile intuire che, se la vita media di un disco per PC fosse 10 anni, utilizzando in modo intensivo il disco di un NAS o un NVR, ne consegue che tale vita media andrebbe a calare, anche di quasi dieci volte. Di fronte a questa evidente differenza gli stessi produttori di dischi sono corsi ai ripari realizzando dischi che sono fisicamente più “resistenti” e in grado di supportare carichi di lavoro maggiori come nel caso di un NAS o di un NVR/DVR. Si tratta di prodotti che hanno ovviamente un costo superiore ma che possono farci risparmiare sul fronte degli interventi tecnici e sostituzioni “precoci”. Allo stesso modo ci sentiamo di suggerire di non buttarsi a capofitto sull’ultimo modello in commercio in quanto equivale a quello con meno “esperienza”.

Sara Avanzi